Convalidando un controverso passaggio verso uno”slop AI”algoritmico, il feed Vibes dedicato di Meta ha raggiunto 2 milioni di utenti attivi giornalieri, guidati in gran parte dalla crescente adozione in India e Brasile.
Documenti interni trapelati rivelano che mentre l’adozione in Europa rimane lenta dopo il lancio di novembre, i mercati emergenti stanno abbracciando la funzionalità nonostante le critiche diffuse nei confronti dei contenuti automatizzati di bassa qualità.
Queste cifre offrono la prima prova concreta del fatto che la strategia di Mark Zuckerberg di inondare i feed con i video generati dalle macchine stanno guadagnando terreno, creando una netta divergenza rispetto ai rivali come YouTube, che demonetizza attivamente media simili prodotti in serie.
I mercati emergenti alimentano la crescita mentre l’adozione occidentale rallenta
I dati interni collocano il quotidiano globale il numero di utenti attivi (DAU) per Vibes ammontava a 2 milioni al 9 novembre, una cifra che è notevolmente inferiore alle stime esterne che fissavano i picchi di ottobre a 2,7 milioni.
Lungi dall’essere un fenomeno globale, i dati dipinge un quadro di crescita altamente concentrata in specifiche economie in via di sviluppo. L’India è emersa come il motore indiscusso di questa espansione, registrando 704.000 utenti giornalieri e un aumento su base settimanale del 22% secondo i documenti interni trapelati visualizzati da Business Insider.
Tale i numeri confermano la storica dipendenza di Meta dalla regione per sviluppare nuovi prodotti prima che guadagnino terreno nei mercati occidentali saturi.
Il Brasile segue come roccaforte secondaria con 114.000 utenti giornalieri e una crescita del 13%, in netto contrasto con le prestazioni della funzionalità in Europa.
Dopo il lancio del 6 novembre in tutto il continente, Vibes ha registrato un inizio lento, accumulando solo 23.000 utenti in totale. La volatilità rimane elevata nel sud-est asiatico, dove l’interesse virale iniziale sembra svanire.
Le Filippine hanno registrato un calo del 9% e la Tailandia un calo del 7%, suggerendo che la novità dei video AI potrebbe svanire rapidamente senza un’utilità sostenuta, come suggeriscono i dati.
Le discrepanze tra la cifra trapelata di 2 milioni e stime esterne più elevate indicano potenziali sfide di fidelizzazione. Le società di analisi di terze parti spesso tengono traccia dei”cicli di hype”in base ai download o alle aperture iniziali, che possono mascherare un calo nell’utilizzo quotidiano sostenuto.
La strategia”slop”di Meta si scontra con le norme del settore
Meta sta raddoppiando in modo aggressivo la promozione algoritmica dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale, una categoria che i critici deridono come”slop dell’intelligenza artificiale”e che alcuni rivali stanno attivamente sopprimendo, almeno in parte.
Sebbene YouTube abbia aggiornato il suo Programma partner per demonetizzare i”contenuti ripetitivi e prodotti in serie”, il motore di raccomandazione di Meta rimane agnostico rispetto all’origine, dando priorità al coinvolgimento sopra ogni altra cosa.
Jagjit Chawla, vicepresidente del prodotto di Facebook, ha precedentemente confermato il meccanismo, osservando:”Se tu, come utente, sei interessato a un contenuto che sembra essere generato dall’intelligenza artificiale, l’algoritmo dei consigli determinerà che…”Ciò indica l’indifferenza del sistema al fatto se un video sia realizzato da esseri umani o da macchine.
A guidare questa divergenza è un disaccordo fondamentale sul valore dei media automatizzati.
Il Creator Liaison di YouTube, Rene Ritchie, ha chiarito la posizione dell’azienda:”Questo tipo di contenuti non è idoneo alla monetizzazione per anni, ed è un contenuto che gli spettatori spesso considerano spam.”
Al contrario, Meta lo considera un miglioramento dei parametri Livello “social” progettato per mantenere gli utenti all’interno del suo ecosistema. Gli annunci ufficiali affermano che”la generazione di contenuti multimediali nell’app stessa è più che decuplicata”, definendo l’impennata di clip generati automaticamente come una vittoria della creatività.
Gli utenti, tuttavia, hanno espresso un notevole scetticismo. I commenti sul post di lancio di Mark Zuckerberg hanno evidenziato la reazione negativa, con un utente di spicco che ha scritto:”Bro’s posting ai slop on his own app”.
Nonostante tale sentimento, l’azienda sembra impegnata a forzare il formato nel mainstream attraverso un aggressivo inserimento algoritmico.
Gli utenti vogliono creare, non solo guardare
A differenza dei feed social tradizionali in cui il consumo è sovrano, i parametri interni mostrano che Il 52% degli utenti di ritorno di Vibes si impegna chiedendo all’intelligenza artificiale di creare nuovi video in base alla fuga di notizie.
Solo il 30% di questi utenti di ritorno si accontenta di scorrere passivamente il feed, indicando che Vibes funziona più come un’utilità creativa che come un canale di intrattenimento.
I nuovi utenti mostrano un modello più sperimentale, dividendo equamente il loro tempo tra lo scorrimento e la guida mentre apprendono le capacità del sistema. I canali di acquisizione mostrano che il 40% degli utenti giornalieri viene”spinto”nel feed dall’interfaccia dell’app anziché cercarlo, con conseguenti tassi di interazione più bassi per quella coorte.
Nonostante l’acquisizione massiccia, la fidelizzazione per coloro che si impegnano è forte, pari al 60%. Una volta che gli utenti hanno generato con successo un video, è probabile che ritornino, suggerendo che il valore dello strumento risiede nelle sue capacità generative piuttosto che nella sua esperienza di visualizzazione passiva.