Google sta progettando un grande data center di intelligenza artificiale sull’Isola di Natale, un remoto territorio australiano nell’Oceano Indiano.
I rapporti del 6 novembre confermano il progetto, che segue un cloud accordo informatico firmato dalla società con il Dipartimento della Difesa australiano a luglio.
La struttura è considerata una risorsa strategica fondamentale per monitorare l’attività navale e sottomarina cinese nella regione. Il suo sviluppo evidenzia il crescente legame tra le grandi infrastrutture tecnologiche e la strategia militare nell’Indo-Pacifico.
Google è secondo quanto riferito, sono in trattative avanzate per assicurarsi un terreno vicino all’aeroporto dell’isola e un accordo per il suo fabbisogno energetico.
Un avamposto strategico nell’isola Indo-Pacifico
In una mossa che unisce l’espansione tecnologica con la strategia militare, la scelta dell’Isola di Natale da parte di Google non è una coincidenza.
Posizionata strategicamente a 350 km a sud dell’Indonesia, l’isola offre un punto di osservazione cruciale per il monitoraggio del traffico marittimo attraverso gli stretti di Sonda, Lombok e Malacca.
Gli esperti militari considerano l’avamposto come una risorsa di prima linea per l’Australia e i suoi alleati in una zona sempre più contesa. Regione dell’Indo-Pacifico, dove la visibilità dei movimenti navali è una preoccupazione fondamentale.
Un data center qui fungerebbe da molto più di un semplice hub di archiviazione. L’ex stratega della Marina statunitense Bryan Clark suggerisce che potrebbe diventare un nodo vitale di”comando e controllo”.
“Il data center serve in parte a consentirti di eseguire il tipo di comando e controllo abilitato all’intelligenza artificiale che dovrai eseguire in futuro,”ha ha detto a Reuters.
Tale capacità è essenziale per i futuri sistemi di difesa che fanno molto affidamento su veicoli senza equipaggio per la sorveglianza e il targeting.
Avere un potente sistema connesso al cloud La struttura sull’isola fornisce un’alternativa resiliente e ad alta larghezza di banda alle comunicazioni satellitari, che potrebbero essere bloccate in caso di conflitto.
“Se hai un data center a Natale, puoi farlo in gran parte attraverso l’infrastruttura cloud”, ha aggiunto Clark.
Il commodoro della Marina in pensione Peter Leavy ha rafforzato il valore dell’isola, affermando a Reuters,”L’isola di Natale è abbastanza ben posizionata per monitorare almeno ciò che sta attraversando lo stretto di Sonda, lo stretto di Lombok, lo stretto di Malacca. È davvero un buon posizione.”
Il sito proposto, Christmas Island, è un territorio remoto di 135 km quadrati (52 miglia quadrate) con una popolazione di circa 1.600 abitanti, il che rende qualsiasi nuovo sviluppo un evento significativo.
Dal Cloud Deal alle infrastrutture critiche
Le basi per questo progetto sono state gettate nel luglio 2025, quando Google e il Dipartimento della difesa australiano ha firmato un accordo cloud triennale.
Sebbene i dettagli di Google e del governo australiano rimangano scarsi, entrambi hanno rifiutato di commentare, documenti e interviste con funzionari confermano che il data center è il risultato diretto di questa partnership.
Tale partnership segue un modello osservato con altri hyperscaler statunitensi, tra cui Microsoft e AWS, che detengono anche importanti contratti con il dipartimento della difesa australiano.
Collegare l’isola alle reti globali è un prerequisito per tale struttura.
Google ha già cercato di tutelare l’ambiente. ha ottenuto le approvazioni per un nuovo cavo sottomarino che collega l’Isola di Natale a Darwin, una città dell’Australia settentrionale che ospita una base rotazionale del Corpo dei Marines degli Stati Uniti.
La sua nuova infrastruttura sottolinea l’importanza strategica a lungo termine del progetto, creando un collegamento a larghezza di banda elevata per dati sia commerciali che potenzialmente militari.
Lungi dall’essere un’impresa isolata, questa iniziativa è un elemento chiave del massiccio investimento globale di Google per alimentare le sue ambizioni di intelligenza artificiale.
L’azienda ha recentemente versato 24 miliardi di dollari per espandere la presenza dei suoi data center negli Stati Uniti e in India, dimostrando il suo impegno a vincere la corsa agli armamenti informatici globale.
Questa spesa sfrenata è una risposta necessaria a una battaglia a livello di settore per le risorse computazionali, che è diventata il principale collo di bottiglia per l’innovazione dell’intelligenza artificiale.
Il progetto Christmas Island, sebbene il suo costo non sia stato reso noto, si inserisce chiaramente in questa aggressiva strategia globale.
Powering Ambition: The Island’s Energy Ostacoli e speranze della comunità
Nonostante la visione strategica, il progetto deve affrontare una barriera logistica critica: l’energia.
L’attuale rete elettrica diesel dell’Isola di Natale è del tutto insufficiente a supportare l’immenso fabbisogno energetico di un moderno data center basato sull’intelligenza artificiale.
Consapevole di ciò, è ora in corso uno studio di fattibilità per esplorare la decarbonizzazione del sistema energetico dell’isola, ma i suoi risultati non sono attesi fino a febbraio 2026.
Il modo in cui Google prevede di generare gigawatt di energia stabile, e idealmente pulita, su una remota isola tropicale rimane la più grande domanda senza risposta del progetto.
La sfida energetica dell’isola riflette una crescente crisi a livello di settore.
Il consumo di elettricità dei data center di Google è aumentato del 27% solo nel 2024, guidato dalle richieste dell’intelligenza artificiale, una tendenza che mette a dura prova le reti a livello globale.
Questa crescita esplosiva dei consumi sta costringendo i giganti della tecnologia a cercare soluzioni radicali, dai massicci accordi sulle energie rinnovabili agli investimenti nell’energia nucleare, semplicemente per mantenere operativi i loro modelli di intelligenza artificiale senza destabilizzare le infrastrutture pubbliche.
Per la comunità locale, la proposta offre sia opportunità che preoccupazione.
Il presidente dello Shire dell’isola, Steve Pereira, ha espresso un sostegno condizionato per il data center, sottolineando la necessità di benefici tangibili.
“C’è sostegno, a patto che questo data center restituisca effettivamente alla comunità infrastrutture, occupazione e aggiunga valore economico all’isola”, ha affermato.
La sua dichiarazione evidenzia il delicato equilibrio tra interessi strategici nazionali e lo sviluppo sostenibile della piccola comunità che chiama l’isola casa.
Il successo finale del progetto dipenderà non solo dalla risoluzione di complesse sfide geopolitiche e tecniche, ma anche dall’assicurarsi il sostegno dell’isola. residenti.