Mercoledì la città di New York ha intentato una vasta causa federale contro i giganti dei social media Meta, Google, Snap e TikTok, accusandoli di aver alimentato una crisi di salute mentale giovanile.

Il reclamo, presentato alla corte federale di Manhattan dalla città, dal suo distretto scolastico e dal sistema ospedaliero pubblico, sostiene che le società hanno intenzionalmente progettato piattaforme che creano dipendenza che hanno creato fastidio pubblico.

Citando danni che vanno dall’aumento dei tassi di depressione alla tendenza mortale del”navigare in metropolitana”, la città cerca di ritenere le aziende tecnologiche responsabili della significativa pressione finanziaria posta sulla sua salute e istruzione risorse.

Il sindaco Eric Adams ha affermato già nel 2024:”Negli ultimi dieci anni, abbiamo visto quanto il mondo online possa creare dipendenza e travolgere, esponendo i nostri figli a un flusso continuo di contenuti dannosi,”inquadrando l’azione legale come un passo necessario per proteggere i bambini della città.

La mossa intensifica una battaglia legale iniziata con un deposito a livello statale nel febbraio 2024, che la città ha ora ritirato per unirsi a un massiccio contenzioso multidistrettuale (MDL) a livello nazionale contro l’industria tecnologica. La città è ora uno dei principali attori in un caso consolidato che comprende migliaia di denunce simili.

Un disturbo pubblico: dentro le accuse della città

La denuncia di 327 pagine accusa le aziende di grave negligenza nel progettare le loro piattaforme per creare dipendenza. Afferma che funzionalità come lo scorrimento infinito, i premi variabili intermittenti e le notifiche push sono progettate per”sfruttare la psicologia e la neurofisiologia dei giovani”a scopo di lucro.

Questa strategia, sostiene la città, ha creato una crisi di salute pubblica. Sylvia Hinds-Radix, consulente legale della New York City, ha affermato che”queste aziende hanno scelto l’impegno e il profitto piuttosto che il benessere dei nostri figli”, sostenendo che il design delle piattaforme dà priorità al coinvolgimento degli utenti rispetto alla sicurezza. La causa chiede danni non specificati e un’ingiunzione per impedire alle aziende di contribuire a questo problema.

L’azione legale si basa su una dichiarazione formale del gennaio 2024, quando il commissario sanitario della città dichiarò i social media un pericolo per la salute pubblica. Il commissario Dr. Ashwin Vasan ha ribadito questa posizione all’epoca, dichiarando:”i social media sono una tossina nel nostro ambiente digitale e dobbiamo intervenire per proteggere i nostri figli”, sottolineando il punto di vista della città secondo cui l’intervento normativo è inevitabile.

Dalla salute mentale al”subway surfing”: il costo umano

La causa collega queste scelte progettuali a devastanti conseguenze nel mondo reale. Cita dati che mostrano che oltre il 77% degli studenti delle scuole superiori di New York trascorrono tre o più ore al giorno davanti agli schermi, contribuendo ad ansia, depressione e assenze scolastiche croniche.

Un risultato particolarmente triste evidenziato nella denuncia è l’aumento del”subway surfing”, una pericolosa trovata resa popolare attraverso video virali. La città attribuisce almeno 16 morti dal 2023 a questa tendenza, che sostiene sia motivata dal desiderio di convalida e di”mi piace”sui social media.

Questa crisi ha imposto un peso immenso sui servizi pubblici. La città, le sue scuole e i suoi ospedali sono stati costretti a “dedicare risorse significative” per affrontare le conseguenze, dall’assunzione di più professionisti della salute mentale alla gestione delle interruzioni delle aule. Questa tensione finanziaria è una pietra angolare della denuncia per molestie pubbliche.

La causa fa parte di una resa dei conti molto più ampia per Big Tech riguardo al suo impatto sui giovani utenti. La pressione legale rispecchia un movimento normativo e sociale più ampio che richiede maggiore responsabilità. Fa seguito ad anni di avvertimenti, dalle rivelazioni degli informatori sulla ricerca interna di Meta alle proteste dei genitori in lutto a New York City.

L’azione è in linea anche con gli sforzi a livello federale e statale per frenare l’influenza dei social media. Nel giugno 2024, il Surgeon General degli Stati Uniti ha richiesto l’introduzione di etichette di avvertenza in stile tabacco su queste piattaforme. Nel frattempo, stati come la California hanno già approvato leggi per frenare l’uso di feed algoritmici per i minori. Con l’aumento di queste sfide legali, le argomentazioni di lunga data del settore a favore dell’autoregolamentazione si trovano ad affrontare la prova più significativa mai vista.

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