Con una svolta epocale, Universal Music Group (UMG) e la startup musicale AI Udio hanno annunciato il 29 ottobre di aver risolto la loro causa sul copyright di alto profilo.

Gli ex avversari legali sono ora partner strategici, collaborando a una nuova piattaforma musicale AI basata su abbonamento, il cui lancio è previsto per il 2026. Questo accordo, primo nel settore, stabilisce un quadro di licenza e di partecipazione per la formazione dell’intelligenza artificiale generativa sul catalogo di UMG, fornendo un nuovo modello di entrate per gli artisti.

L’accordo segna un momento chiave per il settore musicale dell’intelligenza artificiale, risolvendo un’importante battaglia legale per Udio e isolando al contempo il suo concorrente, Suno, che continua ad affrontare la propria causa per violazione da parte delle principali etichette discografiche.

Dal contenzioso alla licenza: una partnership storica

Con una mossa che rimodella il panorama musicale dell’intelligenza artificiale, UMG e Udio hanno scambiato documenti giudiziari per un’impresa di collaborazione. Il loro annuncio congiunto conferma la risoluzione di tutte le controversie sul copyright tra loro e delinea un piano ambizioso per una nuova musica commerciale piattaforma.

Il servizio, il cui lancio è previsto nel 2026, sarà alimentato da una tecnologia di intelligenza artificiale generativa addestrata esclusivamente sulla musica autorizzata e concessa in licenza dall’ampio catalogo di UMG.

Per artisti e cantautori, l’accordo promette un nuovo flusso di entrate, anche se non testato. La piattaforma funzionerà su base opt-in, dando ai creatori il controllo sulla loro partecipazione.

Gli artisti saranno ricompensati sia per l’uso della loro musica nell’addestramento del modello AI sia quando gli abbonati utilizzano la piattaforma per generare nuove canzoni. Questo modello di doppia compensazione affronta direttamente una preoccupazione fondamentale che ha alimentato l’ansia in tutto il settore nei confronti dell’intelligenza artificiale generativa.

Entrambe le società hanno accolto la partnership come un progetto per un futuro sostenibile. Andrew Sanchez, cofondatore e CEO di Udio, ha dichiarato:”Questo momento dà vita a tutto ciò per cui abbiamo costruito: unire l’intelligenza artificiale e l’industria musicale in un modo che sostenga davvero gli artisti.”

Sir Lucian Grainge, presidente e CEO di UMG, ha fatto eco a questo sentimento, affermando:”Non vediamo l’ora di lavorare con Andrew che condivide la nostra convinzione che insieme possiamo promuovere un sano ecosistema di intelligenza artificiale commerciale in cui artisti, cantautori, compagnie musicali e aziende tecnologiche possono tutti prosperare.”

Durante la transizione, il prodotto esistente di Udio subirà cambiamenti significativi. In un post sul blog, Sanchez ha confermato che i download dei brani saranno disabilitati e il servizio sarà modificato con nuove misure, tra cui rilevamento delle impronte digitali e filtraggio, per prepararsi alla piattaforma aggiornata e con licenza.

Il campo di battaglia sul copyright: uno sguardo indietro alle cause legali della RIAA

La nuova partnership segna una conclusione drammatica a una battaglia legale iniziata nel giugno 2024. A quel tempo, la Recording Industry Association of America (RIAA), in rappresentanza della UMG e di altre importanti etichette, ha intentato cause legali per violazione del copyright contro Udio e Suno.

Le dichiarazioni accusavano le startup di costruire i loro prodotti commerciali copiando vaste librerie di musica protetta senza permesso o compenso.

La RIAA ha descritto i casi come”chiari casi di violazione del copyright che coinvolgono la copia senza licenza di registrazioni audio su su vasta scala.”

In risposta, entrambe le aziende di intelligenza artificiale hanno invocato la dottrina del”fair use”, sostenendo che la loro tecnologia era trasformativa e ha creato opere completamente nuove invece di limitarsi a rigurgitare contenuti esistenti.

Questa difesa è stata accolta con aspre critiche da parte dei leader del settore. Il presidente e CEO della RIAA Mitch Glazier ha avvertito che”Servizi senza licenza come Suno e Udio che affermano che sia’giusto’copiare il lavoro di una vita di un artista… ostacolano la promessa di un’intelligenza artificiale autenticamente innovativa per tutti noi.”

Il conflitto sembrava essere uno scontro insolubile tra innovazione tecnologica e diritti di proprietà intellettuale. Tuttavia, nel giugno 2025, erano già emerse notizie secondo cui le etichette erano in trattative per la licenza con entrambe le società, segnalando che una soluzione commerciale veniva esplorata parallelamente al contenzioso.

Un settore diviso: il percorso di Suno

Mentre Udio traccia un nuovo corso collaborativo, il suo principale concorrente Suno rimane su un percorso di collisione legale con l’industria musicale.

UMG-Udio L’accordo non risolve il caso della RIAA contro Suno, che ora si trova isolato come principale imputato nella lotta del settore contro la formazione sull’intelligenza artificiale senza licenza.

Ad oggi, non c’è stata alcuna dichiarazione pubblica da parte di Suno in merito all’accordo del suo rivale, né altre importanti etichette come Sony o Warner hanno annunciato accordi simili con Udio.

Suno ha continuato a difendere i suoi metodi, con il CEO Mikey Shulman che in precedenza aveva affermato che la tecnologia della sua azienda era”…progettata per generare soluzioni completamente nuove output, non per memorizzare e rigurgitare contenuti preesistenti.”

L’azienda ha anche portato avanti lo sviluppo del prodotto, lanciando recentemente Suno Studio, una Digital Audio Workstation (DAW) generativa volta a integrare l’intelligenza artificiale nei flussi di lavoro di produzione musicale professionale.

L’accordo UMG-Udio crea una chiara divergenza strategica nel nascente mercato musicale dell’intelligenza artificiale. Udio ha abbracciato un modello concesso in licenza e allineato al settore, ottenendo l’accesso a un catalogo musicale di livello mondiale e risolvendo le sue incertezze legali con la più grande casa discografica del mondo.

Suno, nel frattempo, continua a sostenere una tesi sul fair use, una posizione che la mantiene in una battaglia legale ad alto rischio che potrebbe definire il futuro dell’intelligenza artificiale generativa. L’esito della sua causa sarà osservato da vicino, poiché l’industria cerca un percorso stabile ed equo.

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