Questa settimana l’Università della California del Sud (USC) ha citato in giudizio Google, sostenendo che i popolari strumenti di mappatura del colosso tecnologico utilizzano le sue invenzioni brevettate senza autorizzazione. Presentata lunedì in un tribunale federale del Texas, la causa prende di mira Google Earth, Maps e Street View.

Sostiene che questi prodotti utilizzano illegalmente la tecnologia di base della USC per posizionare immagini 2D su immagini 3D digitali. modelli.

La sfida legale arriva mentre Google investe massicciamente nelle capacità di intelligenza artificiale delle sue piattaforme geospaziali. L’USC ha affermato che”sta cercando di essere equamente ricompensato per gli importanti contributi dell’università in quest’area”, mentre un portavoce di Google”ha rifiutato di commentare la denuncia martedì.”

Al centro della controversia: due brevetti per Seamless Image Sovrapposizioni

Al centro della rivendicazione dell’università ci sono due brevetti che descrivono in dettaglio un nuovo sistema per l’integrazione delle foto degli utenti nelle Paesaggi 3D, secondo la documentazione del tribunale.

I brevetti, i brevetti statunitensi n. 8,026,929 e 8,264,504, sono stati sviluppati dal professore della USC Michael Naimark nell’ambito di un progetto chiamato”View Finder”.

Descrivono metodi per”sovrapporre perfettamente”immagini bidimensionali su modelli tridimensionali preesistenti. Questa tecnologia, sostiene il documento, è stata un progresso rivoluzionario che ha consentito di sincronizzare le normali fotografie con i dati geografici e di visualizzarle come parte di un ambiente 3D immersivo.

Prima di questa innovazione, sostiene la causa, le immagini fornite dagli utenti spesso sembravano”sospese”sulle mappe 3D anziché essere perfettamente integrate. Secondo la denuncia, questa funzionalità non è una caratteristica secondaria, ma costituisce il cuore stesso della moderna esperienza di mappatura.

L’USC sostiene che ogni volta che un utente esegue lo zoom da una vista satellitare a un’immagine Street View a livello del suolo o vede una foto fornita dall’utente integrata in una mappa 3D, sta assistendo alla sua tecnologia brevettata in azione.

La causa afferma che questi sistemi consentono agli utenti di esplorare paesaggi interattivi e navigare per le strade utilizzando proprio le tecniche di integrazione delle immagini. È stata concepita per la prima volta dall’USC.

Una lunga storia: l’USC sostiene che Google sapeva della tecnologia ha contribuito a finanziare

Presentata nel distretto occidentale del Texas, la denuncia accusa Google di costruire il suo impero cartografico sulla ricerca fondamentale dell’USC, e fa un ulteriore passo avanti sostenendo una violazione intenzionale, secondo la dichiarazione del tribunale.

L’università sostiene che Google è a conoscenza della tecnologia brevettata da quasi due decenni, un fattore chiave nella sua richiesta di maggiori danni.

La documentazione fa riferimento a un premio di ricerca dell’agosto 2007 che Google avrebbe fornito alla USC e al professor Naimark per il progetto”View Finder”, che ha prodotto direttamente i brevetti in questione.

Questa lunga storia costituisce la base della tesi della USC secondo cui Google sapeva o avrebbe dovuto sapere che le sue azioni costituivano un alto rischio di violazione. A sostegno di questa affermazione, la denuncia rileva inoltre che diversi brevetti di proprietà di Google citano direttamente i brevetti USC, suggerendo una chiara consapevolezza all’interno dei dipartimenti di ricerca e sviluppo di Google.

L’USC sta ora chiedendo un importo non specificato a titolo di risarcimento danni monetari e un’ordinanza del tribunale per impedire a Google di continuare a utilizzare la sua tecnologia senza una licenza. Il team legale dell’università sta interpretando questo non come una svista, ma come un’appropriazione deliberata del lavoro accademico a beneficio commerciale.

Tempismo ad alto rischio: la causa prende di mira i gioielli della corona della spinta sull’intelligenza artificiale di Google

A pochi mesi dalla presentazione di importanti aggiornamenti dell’intelligenza artificiale da parte di Google per Google Earth, la causa prende di mira una linea di prodotti strategicamente vitale. Google ha trasformato in modo aggressivo i suoi servizi di mappatura da visualizzatori di dati statici in strumenti analitici dinamici basati sull’intelligenza artificiale.

Questa iniziativa”Google Earth AI”è una pietra angolare della sua strategia aziendale, con recenti progressi come il modello AlphaEarth Foundations, che elabora grandi quantità di dati satellitari per monitorare i cambiamenti ambientali. Queste piattaforme sono lontane dai prodotti legacy; sono fondamentali per il futuro di Google.

Il valore dei dati sottostanti, che i brevetti USC presumibilmente hanno contribuito a rendere possibili, non sfugge ai partner di Google.

Quando è stato rilasciato il set di dati AlphaEarth, Tasso Azevedo, fondatore di MapBiomas, ne ha evidenziato l’impatto, affermando:”ora abbiamo nuove opzioni per creare mappe più accurate, precise e veloci da produrre, qualcosa che non saremmo mai stati in grado di fare prima.”

Allo stesso modo, Nick Murray della James Cook University ne ha sottolineato l’importanza scientifica, affermando:”Il set di dati Satellite Embedding sta rivoluzionando il nostro lavoro aiutando i paesi a mappare ecosistemi inesplorati.”

Queste testimonianze mostrano l’immenso valore delle stesse capacità di mappatura ora sotto esame legale.

Questa spinta a incorporare l’intelligenza artificiale nei suoi prodotti è una parte fondamentale della visione dell’azienda. Come hanno scritto di recente i dirigenti dell’azienda,”questi modelli già alimentano funzionalità utilizzate da milioni di persone, come gli avvisi di inondazioni e incendi nella Ricerca e in Maps.”

L’integrazione del modello di intelligenza artificiale Gemini ora consente agli utenti di porre complesse domande conversazionali sul pianeta, una funzionalità che si basa proprio sulla fusione di dati 3D e 2D al centro della controversia.

La posta in gioco finanziaria è immensa. La causa sostiene che i prodotti accusati di Google generano”entrate annuali dell’ordine di decine di miliardi di dollari”e controllano”circa due terzi del mercato rilevante”, secondo la dichiarazione del tribunale.

Sfidando le basi tecnologiche di queste piattaforme, USC sta colpendo uno degli asset più preziosi e lungimiranti di Google.

Il risultato potrebbe avere implicazioni significative non solo per i profitti di Google ma anche per il modo in cui le grandi aziende tecnologiche commercializzano le innovazioni nate da questi prodotti. ricerca accademica. Il caso è nelle sue fasi iniziali e la risposta legale formale di Google è prevista nelle prossime settimane.

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