Dopo il lancio del suo nuovo browser Atlas, OpenAI ha acquisito giovedì Software Applications Inc., la startup dietro Sky, l’interfaccia AI nativa per Mac.

Il leader dell’intelligenza artificiale con sede a San Francisco assorbirà l’intero team Sky, fondato da ex ingegneri Apple, per integrare la sua tecnologia direttamente in ChatGPT.

Questo acquisto strategico mira a migliorare il funzionamento dell’intelligenza artificiale sui personal computer, trasformando ChatGPT da semplice chatbot a assistente desktop proattivo.

Sebbene i termini finanziari non siano stati divulgati, la mossa segnala la spinta accelerata di OpenAI per stabilire una presenza più profonda sui dispositivi degli utenti e competere più direttamente con sistemi operativi e browser consolidati.

Da Chatbot al copilota desktop: Sky si unisce a ChatGPT

A soli due giorni dal lancio del suo ambizioso browser Atlas, l’ultima acquisizione di OpenAI focalizza l’attenzione sullo spostamento dell’intelligenza artificiale oltre la finestra di chat e nel tessuto del sistema operativo desktop.

Software Applications Inc., produttore di l’interfaccia in linguaggio naturale Sky, è stata fondata nel 2023 da un gruppo di ex dipendenti Apple, alcuni dei quali hanno contribuito a creare la popolare app Shortcuts dell’iPhone.

L’intero team di circa una dozzina di persone ora si unirà a OpenAI. La loro missione è incorporare la profonda integrazione di macOS e l’esperienza di progettazione del prodotto di Sky nell’esperienza ChatGPT.

La visione di OpenAI è quella di creare un assistente che comprenda il contesto sullo schermo e possa agire su diverse applicazioni.

Nick Turley, vicepresidente di OpenAI e responsabile di ChatGPT, ha definito l’acquisizione come un passo fondamentale verso un’intelligenza artificiale più attiva, affermando:”Stiamo costruendo un futuro in cui ChatGPT non si limita a rispondere ai tuoi ti aiuta a fare le cose.”

Questo sentimento è stato ripreso da Ari Weinstein, cofondatore e CEO di Software Applications Incorporated, che ha affermato:”Siamo entusiasti di unirci a OpenAI per portare questa visione a centinaia di milioni di persone.”

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Per garantire la trasparenza, la società ha anche rivelato che un fondo di investimento associato al CEO Sam Altman deteneva una partecipazione passiva in Software Applications Inc.

L’acquisizione è stata guidata da altri dirigenti e approvata da comitati indipendenti del consiglio di amministrazione di OpenAI, secondo l’annuncio ufficiale.

In definitiva, OpenAI il successo dipende da una difficile guerra su due fronti: convincere gli utenti ad abbandonare strumenti familiari e allo stesso tempo costruire la fiducia e la sicurezza necessarie per un futuro di intelligenza artificiale realmente agente.

Un duplice assalto al desktop: l’acquisizione segue il lancio di Atlas Browser

Questa acquisizione non avviene nel vuoto. Rappresenta la seconda mossa importante nella nuova aggressiva strategia desktop di OpenAI, dopo il rilascio del suo browser Atlas basato su Chromium all’inizio di questa settimana.

Insieme, queste iniziative costituiscono una chiara sfida al dominio di Google nel mercato dei browser e segnalano la prossima fase delle cosiddette guerre dei browser, una battaglia ora combattuta sull’integrazione dell’intelligenza artificiale e sulle capacità degli agenti.

OpenAI sta posizionando il suo desktop come un’evoluzione fondamentale dell’informatica, ma deve affrontare una difficile battaglia contro le abitudini radicate degli utenti.

Gli analisti hanno già espresso scetticismo sulla possibilità che Atlas possa spodestare Chrome.

Gene Munster, un socio dirigente di Deepwater Asset Management, ha sostenuto che il nuovo browser manca di un gancio rivoluzionario, affermando:”Mentre il browser Atlas è un passo avanti, soprattutto intorno agenti, non è 10 volte migliore di Chrome.”

Il mercato ha mostrato sensibilità verso questi sviluppi. In seguito all’annuncio del browser Atlas, le azioni di Alphabet sono inizialmente scese del 3%, una perdita temporanea di circa 18 miliardi di dollari in valore di mercato prima di recuperare.

Questa volatilità sottolinea l’elevata posta in gioco mentre OpenAI tenta di ritagliarsi una parte di un mercato a lungo controllato dai giganti della tecnologia, competendo al tempo stesso con una nuova generazione di browser nativi IA come Comet di Perplexity.

Affrontare la crescita e i rischi irrisolti

Sebbene OpenAI consideri il passaggio come un balzo in avanti per l’esperienza dell’utente, la sua rapida espansione sul desktop porta in primo piano importanti sfide alla sicurezza.

Il lancio di Atlas è stato rapidamente seguito dalla scoperta di una nuova vulnerabilità”Clipboard Injection”, che evidenzia le nuove superfici di attacco create da agenti AI in grado di eseguire azioni su per conto di un utente.

Questi non sono incidenti isolati ma piuttosto sintomi di una sfida sistemica. Winbuzzer ha già segnalato in precedenza simili difetti di prompt injection indiretto, come quello scoperto nel browser Comet di Perplexity, in cui un’intelligenza artificiale può essere ingannata da codice dannoso nascosto in una pagina web.

OpenAI è stata insolitamente schietta riguardo a questi rischi. In una dichiarazione pubblica di questa settimana, il responsabile della sicurezza informatica Dane Stuckey ha riconosciuto la portata del problema.

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