CloudFlare ha lanciato oggi”Pay per Crawl”, un’iniziativa di riferimento per rimodellare il modello economico del Web potenziando gli editori contro il raschiatura dei contenuti guidati dall’IA. La società, che gestisce il traffico per circa il 20% di Internet, ora bloccerà i crawler di AI per impostazione predefinita per i nuovi clienti, secondo il suo annuncio. Ciò consente ai creatori di contenuti di addebitare l’accesso alle aziende di intelligenza artificiale, una risposta diretta al traffico di riferimento in collasso che minaccia il modello di business di base del Web.

La mossa è una risposta diretta a ciò che il CEO di CloudFlare Matthew Prince ha descritto come una”minaccia esistenziale”per gli editori online. Nel giugno 2025, Prince ha rivelato dati straordinari che mostrano un catastrofico crollo del traffico dalla ricerca di intelligenza artificiale. Per ogni 1.500 pagine che i crawler di Openi hanno raschiato da un editore, ha inviato solo un visitatore, un drammatico declino da un rapporto 250-uno solo sei mesi prima. I dati per altri modelli di AI erano ancora più terribili, con il rapporto di rapporto antropico a 60.000 a uno. Questa tendenza ha diviso i flussi di entrate supportati da annunci che hanno sostenuto contenuti online per decenni.

Danielle Coffey, CEO di The News/Media Alliance, ha recentemente catturato la frustrazione del settore,

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