Microsoft ha ha svelato i piani per intensificare gli sforzi nella migrazione degli utenti Windows al suo sistema operativo più recente, Windows 11 versione 23H2. Questi sforzi inizieranno con il rilascio dell’aggiornamento di sicurezza previsto per aprile 2024, con un focus specifico sul secondo martedì di aprile, aderendo al tradizionale”Patch Tuesday“. Questa iniziativa evidenzia l’impegno di Microsoft nel garantire che gli utenti utilizzino la versione più sicura ed efficiente del proprio sistema operativo, migliorando l’esperienza utente e le funzionalità di sicurezza.

Utenti target e dettagli sulla richiesta di aggiornamento

L’azienda chiarisce che l’iniziativa si rivolgerà agli utenti che operano su dispositivi aziendali non gestiti appartenenti a domini cloud e non gestiti appartenenti a domini cloud. Questi utenti possono aspettarsi di ricevere richieste di aggiornamento dopo un accesso o riavvio del sistema, sottolineando l’approccio di Microsoft volto a incoraggiare gli aggiornamenti senza interrompere gli ecosistemi dei dispositivi gestiti. Inoltre, Microsoft rassicura gli utenti che un’opzione per mantenere Windows 10 rimarrà accessibile, anche se meno prominente nella richiesta di aggiornamento. Questa sottigliezza nelle scelte di progettazione suggerisce l’intenzione di Microsoft di spingere gli utenti ad accettare l’aggiornamento mantenendo l’autonomia dell’utente nelle proprie scelte operative.

Le organizzazioni che sfruttano Microsoft Intune, Configuration Manager, Windows Autopatch o altri strumenti di gestione di terze parti sono classificate tra i dispositivi gestiti e sono, come un risultato, escluso da queste richieste di aggiornamento. Questa decisione sottolinea la comprensione da parte di Microsoft delle esigenze aziendali e l’importanza della gestione centralizzata del reparto IT rispetto agli aggiornamenti software e all’integrità del sistema.

Reazioni degli utenti e implicazioni delle policy

Storicamente, gli utenti Home Edition di Windows 10 sono stati in prima linea nella spinta all’aggiornamento di Microsoft, spesso fungendo da adottanti iniziali. Nonostante l’allettante offerta di aggiornamento gratuito, non ci sono garanzie di una transizione senza intoppi, il che porta ad un mix di anticipazione e scetticismo tra gli utenti. Per i dispositivi Windows 10 Pro e Pro Workstation non gestiti che soddisfano i criteri di idoneità di Windows 11, il popup fungerà da spinta verso il sistema operativo più recente, rivolto agli utenti senza la supervisione diretta del reparto IT.

Inoltre, un aspetto degno di nota La politica di due anni prima, che richiedeva un account Microsoft per le attività personali sui dispositivi Windows 10 Pro durante la configurazione iniziale, potrebbe riemergere come requisito analogo per accettare questo aggiornamento. Si ricorda agli utenti l’Informativa sulla privacy di Microsoft, che descrive in dettaglio la portata dei dati che Microsoft può visualizzare, sottolineando l’importanza del consenso informato nell’era digitale.